Le difficoltà dello spettacolo dal vivo di convivere con le norme imposte dalla pandemia non hanno fermato la progettualità: così, dopo lo stop forzato a metà della programmazione 2020, è pronta la XXII edizione del Festival Duni firmata dal direttore artistico Dinko Fabris e dal presidente Saverio Vizziello. Quindici gli appuntamenti in programma, che si svolgeranno nel completo rispetto delle normative di sicurezza anti-Covid, dal 5 settembre al 24 ottobre 2021 a Matera e con un’estensione in Campania fino al Castello di Gesualdo. Il tema del festival che porta il nome del compositore materano Egidio Romualdo Duni (1708-1775) è “Mediterraneo e dintorni”, declinato in programmi musicali attraversati, come fossero rotte marittime, dalla costante dell’incontro fra culture.
«Per uno dei più antichi festival musicali dell’Italia meridionale (e l’unico di musica antica nella Basilicata) la vocazione internazionale è una missione vera e propria – afferma Dinko Fabris –, sancita dalla presenza nel REMA (Réseau Européen des Festivals de Musique Ancienne) e che desideriamo onorare costruendo i programmi intorno ai fenomeni di dialogo che, attraverso i secoli, si sono verificati e continuano a verificarsi nei repertori prodotti innanzitutto nel Sud Italia e, per estensione, anche nel resto d’Italia e in altri contesti».
«Il Festival Duni continua la sua azione di grande valenza artistico-culturale nel territorio – sottolinea Saverio Vizziello – ma aprendosi sempre più ad una più vasta realtà di scambi internazionali e ora mediterranei utili non solo proporre al pubblico lucano e a quello dei turisti una’offerta artistica qualificata e originale ma anche a onorare la fiducia delle istituzioni e degli sponsor che sostengono il festival, facendo di esso un importante moltiplicatore di valore degli investimenti, per la ricaduta che le attività hanno nei giorni di spettacolo».
La XXII edizione del Festival Duni si apre domenica 5 settembre al Teatro Comunale Guerrieri di Matera con un programma “manifesto” dei propositi pluralisti che lo animano: Oriente/Occidente, vero e proprio “dialogo” interculturale attraverso la musica condotto dal violista catalano Jordi Savall – autentico “mito” della musica antica che lo vede protagonista da oltre cinquant’anni – e dal suo ensemble. Non a caso Savall è “ambasciatore dell’Unione Europea per il Dialogo culturale” e “Ambasciatore UNESCO per la Pace”. La prospettiva d’indagine interculturale attraverso la musica apre ulteriormente i suoi orizzonti venerdì 10 settembre nella Chiesa del Purgatorio di Matera con l’ensemble Cantiga de la Serena impegnato in un programma dal titolo La Mar | Canti di gioia, di preghiera e d’amore dal Mediterraneo, caleidoscopio di suoni e strumenti, voci e gestualità, in collaborazione con Puglia Sound-Regione Puglia.
Ulteriore riprova della temperie magmatica e pluralista che si viveva in Italia sarà il concerto di domenica 10 ottobre all’Oratorio della Chiesa di San Giovanni Battista, dove il liutista Aland Lopez suonerà – presentando un suo ultimo lavoro discografico – musiche del virtuoso seicentesco Hieronymus Kapsperger, musico di origine tedesca (ma nato in Italia e romano d’adozione) che nella prima metà del Seicento fu autore di brani di sfrenata fantasia creativa.
Torna il teatro d’opera e la musica del compositore cui il Festival è dedicato: sabato 23 ottobre al Teatro Comunale Guerrieri di Matera l’Ensemble Faenza di Parigie l’Orchestra Barocca del Festival Duni diretti da Marco Horvat eseguiranno Le deux chasseurs et la laitiére di Egidio Romualdo Duni, opéra-comique (Parigi 1763) con testo basato su due fiabe di Jean de La Fontaine (poeta e scrittore francese del quale nel 2021 ricorrono i quattrocento anni dalla nascita).
Quella di Duni non fu solo un’esperienza individuale ma anche familiare, come sarà possibile apprendere domenica 24 ottobre (a partire dalle ore 10): ad Antonio Duni, prolifico e avventuroso fratello di Egidio Romualdo, il festival dedicherà una giornata di studi (in collaborazione con il Conservatorio Duni di Matera e l’Università della Basilicata), un concerto dell’Ensemble Duny e uno dell’Americantigua Ensemble diretto da Ricardo Bernardes nel quale le note del compositore lucano dialogheranno con quelle di autori coevi spagnoli e portoghesi.
In un festival di musica antica italiano, il Rinascimento ha necessariamente un ruolo fondamentale, come si potrà ascoltare domenica 12 settembre nell’Oratorio della Chiesa di San Giovanni Battista dove due autorevoli specialisti del repertorio vocale e strumentale come Patrizia Bovi e Crawford Young presenteranno un ricercato programma dedicato agli Improvvisatori per voce e liuto nell’Italia del Rinascimento, fenomeno denso d’implicazioni interdisciplinari tra musica scritta, tradizione orale, poesia e iconografia.
Mercoledì 15 settembre in Piazza san Pio X (rione Spine Bianche), sarà la volta di una visione dell’antico rivisitata nel Novecento, coi celeberrimi Carmina burana di Carl Orff, ampia e impegnativa partitura sinfonico corale affidata all’Orchestra e Coro della Magna Grecia diretti da Michele Nitti. Il liuto – lo strumento principe del Rinascimento e cardine attorno al quale ruotano i rapporti musicali tra Europa e oriente – sarà il protagonista martedì 19 ottobre dell’incontro con Brunella Paolini e Franco Pavan che presenteranno una straordinaria raccolta pesarese di recente scoperta.
Prosegue l’ormai tradizionale collaborazione fra il Festival Duni, MaterElettrica e il compositore Fabrizio Festa, che insieme creano un connubio tra musica antica e musica d’oggi, caratteristica innovativa della manifestazione materana: la proiezione verso il presente si spinge fino alla prima esecuzione assoluta dell’opera “mediterranea” Preferisco il rumore del mare di Fabrizio Festa che andrà in scena sabato 18 settembre al Teatro Comunale Guerrieri coinvolgendo, in una nuova produzione del Festival Duni, un nutrito gruppo di artisti di varia formazione vocale e strumentale, dall’Italia all’Iran e al Canada, impegnati in un progetto che coniuga la vocazione ancestrale della musica con le moderne tonalità offerte dall’elettronica. Antico e Novecento storico si ricongiungono martedì 28 settembre nell’Auditorium del Conservatorio di Matera dove l’Orchestra Metropolitana di Bari diretta da Saverio Vizziello eseguirà le Antiche arie e danze per liuto di Ottorino Respighi precedute dalle versioni originali rinascimentali per liuto solo eseguite dal liutista Michele Carreca. Terzo appuntamento con la musica contemporanea sarà sabato 9 ottobre all’Auditorium del Conservatorio “Gesualdo da Venosa” di Potenza con le celebri Quattro stagioni di Antonio Vivaldi che si intrecceranno con la composizione di Fabrizio Festa “La Quinta Stagione”. L’esecuzione filologica su strumenti antichi delle pagine vivaldiane, fra le più amate dal pubblico di tutto il mondo, sarà ad opera del complesso torinese L’Astrée e del violinista Francesco D’Orazio. È proprio al violinista che Festa ha dedicato la sua nuova composizione che, traendo ispirazione dal calendario cinese che prevede una quinta stagione, sarà eseguita con il violino elettrico da D’Orazio.
Al Cinquecento si torna domenica 3 ottobre all’Oratorio della Chiesa di San Giovanni Battista, dove la tastierista di origini cilene Catalina Vicens (nuovo direttore del Museo bolognese delle tastiere di San Colombano) presenterà un programma dedicato al clavicembalo italiano, concerto che verrà dedicato alla memoria di due personaggi ai quali il mondo degli strumenti da tasto deve moltissimo come Luigi Ferdinando Tagliavini (1927-2017) e Liuwe Tamminga (1953-2021).
Il Rinascimento “meridionale” non può prescindere dalla figura di Gesualdo da Venosa, al quale sono dedicati due concerti di un altro ensemble fondativo della musica antica: Les Arts Florissants diretti da Paul Agnew che canteranno lunedì 4 ottobre i Responsori a sei voci nel Duomo di Matera, e martedì 5 ottobre un’antologia di Madrigali a cinque voci nella Sala Stravinskij del Castello di Gesualdo (Avellino).
Anche nel 2021 continua il progetto avviato nel 2018 che prevede l’esecuzione dell’integrale delle quattro Passioni – pubblicate nel 1634 e finora sconosciute – di Giovanni Maria Trabaci, nato nella odierna Irsina (Matera) e divenuto il più importante musicista della Napoli spagnola del primo Seicento: infatti lunedì 18 ottobre, nella Chiesa di San Francesco d’Assisi verrà eseguita la Passione secondo Luca (Napoli 1634), con la Cappella Corradiana diretta da Antonio Magarelli e con la partecipazione di Franco Pavan. Il progetto “Trabaci-passioni” è realizzato in collaborazione con il Centro Studi Giovanni Maria Trabaci diretto da Giuseppe Barile.
Dal 2021 collabora ufficialmente con il Festival la Cooperativa L’Albero di Matera che, col coordinamento di Vania Cauzillo, favorirà la preparazione dei concerti del Festival nelle scuole di Matera e provincia, col coinvolgimento attivo degli studenti, ai quali sarà peraltro rivolto il terzo appuntamento del viaggio tra tecnologia e musica appositamente concepito da Fabrizio Festa.
Il Festival, tra i pochi membri in Italia meridionale del REMA (Réseau Européen des Festivals de Musique Ancienne), è organizzato dall’Associazione Ensemble Gabrieli e si realizza grazie al sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Basilicata, del Comune di Matera, della Provincia di Potenza e del Comune di Gesualdo, e degli sponsor Fondazione Carical, Italcementi, Grieco abbigliamento, Bawer e Audionova.
Tutti gli appuntamenti avranno inizio alle ore 20.