C’è tempo fino a domenica 30 luglio, presso l’Open Space di Apt Basilicata in Piazza Vittorio Veneto a Matera, per visitare la mostra “Il cantiere del carro trionfale della Madonna della Bruna”.
L’esposizione, con gli scatti fotografici di Enzo Ribatti, i dipinti (tra cui anche quello del bozzetto originale del carro), le sculture, i prototipi in argilla, i calchi in gesso, le piume d’ali in cartapesta, la tavolozza imbrattata di colori e i pennelli consumati dall’uso, è stata recentemente completata con alcuni pezzi gentilmente prestati dagli assalitori a seguito dello “strazzo” avvenuto per la 634esima edizione della Festa della Bruna.
L’iniziativa culturale, promossa dall’Associazione Maria Santissima della Bruna (a supporto dell’opuscolo descrittivo del carro) presieduta da Bruno Caiella è stata attuata grazie alla fattiva collaborazione dell’ATI Welcome di APT Basilicata, gestore dell’Openspace, nonché delle autrici del carro 2023 Luigia Bonamassa, Annalisa Di Gioia, Laura D’Ercole, Elena Mirimao e dei loro diretti coadiutori Giuseppe Di Cuia e Giovanni Bruno.
Nei trenta scatti fotografici di Ribatti e nei prototipi in argilla e cartapesta delle sculture e decori collocati sul carro, sono presenti gli aspetti significativi del processo di realizzazione del manufatto.
Franco Moliterni, responsabile del settore Cultura dell’Associazione Maria SS. della Bruna, ha visonato centinaia di scatti realizzati da Ribatti scegliendone trenta per la mostra: la sua è stata una selezione rigorosa seguita anche dall’allestimento curato nei dettagli: “Il corridoio dell’Openspace rievoca il Carro, ha una forma rettangolare e vuole essere, a differenza dell’opuscolo che offre uno sguardo “dall’esterno”, uno sguardo “dall’interno”, Non a caso anche le didascalie suscitano particolari emozioni. Questa mostra – aveva spiegato durante la conferenza stampa di presentazione – va letta secondo un percorso particolare. Si parte dalle prime due foto a sinistra con i resti dello scheletro del manufatto precedente, quello realizzato dal Maestro Eustachio Santochirico: ci sono residui di carta del carro e un chiodo. Il percorso si conclude con una sedia vecchia – a dimostrazione del disagio di costruire il carro in un ambente che adesso è confortevole ma disadorno di arredi – sulla quale sono fi depositati pennelli vecchi, logori, consumati per il duro lavoro. Abbiamo la foto di una sfera nella quale si riflette, capovolto, uno scorcio del carro capovolto a conferma che comunque lo si guardi è perfetto. L’ultimo scatto, carico di significati, ha “Risorgerò” come didascalia”.
Ribatti ha affiancato le quattro artiste da gennaio, da quando hanno iniziato a lavorare nella Fabbrica del Carro. La mostra è aperta tutti i giorni, dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle 19.
Le foto sono tratte dalla pagina Facebook ufficiale della Festa della Bruna
Rossella Montemurro