È merito dell’impegno profuso dal tenente colonnello Giuseppe Amato, Capo Sezione presso l’Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, se in coordinamento con il cappellano militare, don Claudio Mancusi, è stata fornita una notevole quantità di cibo per la Caritas in Libano.
La Caritas ha espresso la sua gratitudine e ringraziamenti all’ufficiale, originario di Grottole (MT) e al sacerdote Mancusi per questo gesto generoso, soprattutto perché giunge in un momento in cui le condizioni economiche sono particolarmente difficili.
A sua volta, il sacerdote ha elogiato il ruolo sociale e pastorale svolto dalla Caritas sottolineando la continuazione della solidarietà italiana per il Libano e il suo popolo fino al superamento della crisi.
Il Tenente Colonnello Giuseppe Amato ha frequentato l’Accademia Militare di Modena nel biennio 1996-1998 e la Scuola di Applicazione di Torino nel triennio 1998-2001, conseguendo la laurea quinquennale in Scienze Strategiche presso l’Università degli Studi di Torino nel 2001 e successivamente quella in Informatica presso lo stesso ateneo.
Nel corso della sua carriera operativa ha esercitato diversi incarichi di Comando, dapprima come Comandante di Plotone e Compagnia a Milano e, successivamente, quale Comandante del Battaglione “Tonale” presso l’11° Reggimento Trasmissioni con sede a Civitavecchia.
Nel corso della sua carriera, il Ten. Col. Amato ha preso parte a una serie di Operazioni Militari all’Estero svolte nei principali Teatri d’intervento delle Forze Armate italiane tra i quali il territorio afghano e quello dei Balcani.
Parallelamente alla formazione accademica, alla professionalità tecnica acquisita presso i Reparti in cui ha militato e all’esperienza operativa maturata sul campo, il Ten. Col. Amato si è sempre occupato di assistenza umanitaria nei confronti delle fasce sociali più deboli.
La sua spinta promotrice e la sua attenta e scrupolosa opera di supervisione sia in fase organizzativa sia esecutiva di numerose attività di distribuzione di generi di alimentari e di conforto ha permesso di assicurare un sicuro e affidabile supporto nei confronti di comunità locali collocate in aree particolarmente depresse dal punto di vista economico, instabili dal punto di vista politico-istituzionale e sensibili dal punto di vista della sicurezza.
Tra queste possiamo senza dubbio evidenziare la consegna di un mulino alla popolazione kosovara.