Nell’anno più difficile per la musica dal vivo, è stata presentata dal direttore artistico Dinko Frabis e dal presidente Saverio Vizziello, la XXI edizione del Festival Duni, che si svolgerà, nel totale rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid, fino al 12 novembre a Matera, sempre nel nome del compositore materano Egidio Romualdo Duni (1708-1775). Titolo della rassegna è “Il Barocco visto da sud. Dialoghi tra musica antica e contemporanea” e ha l’obiettivo di mettere in luce il fondamentale contributo degli artisti del territorio lucano alla “scuola napoletana” del XVIII secolo.
«In una situazione particolarmente complessa e difficile per il mondo dello spettacolo, nell’ambito della grave pandemia che ha colpito l’intera umanità – dichiara il direttore artistico Dinko Fabris – il Festival Duni ha valutato di possedere tutte le caratteristiche per svolgere l’intero programma che era stato lungamente preparato, all’interno di un progetto triennale di respiro internazionale, proprio grazie alla natura specialistica della propria offerta culturale, che si rivolge a un pubblico colto e volutamente poco numeroso, in luoghi storici spaziosi che consentono in maniera naturale il corretto distanziamento e ogni altra condizione di sicurezza, assicurando nel contempo un’ideale cornice acustica e di bellezza storico-artistica, nel centro storico di Matera. In tutte le manifestazioni, anche grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, sarà dato sempre spazio alla preparazione del pubblico e all’avvicinamento di giovani e meno giovani a repertori musicali inusuali ed affascinanti. Un Festival ancora una volta orgoglioso delle radici locali dei tanti musicisti meridionali che fecero grande in Europa la “scuola napoletana” e nel contempo capace di rivedere sotto una luce diversa e meridiana le esecuzioni dei maggiori interpreti musicali della scena internazionale, con una forte attenzione all’inserimento della musica contemporanea ed elettronica nella riproposta filologica della musica antica, in luoghi e spazi particolarmente suggestivi ed idonei per queste sonorità così magiche».
Quest’anno sono tanti i nomi di rilievo internazionale ospiti del Festival Duni, alcuni dei quali per la prima volta a Matera: domenica 18 ottobre, nella Chiesa di Sant’Agostino, il grande tastierista e direttore olandese Ton Koopmann si esibirà su un antico organo settecentesco eseguendo musiche di Frescobaldi, Sweelinck, Buxtehude e Bach. Martedì 13 ottobre, all’Auditorium Gervasio, altro appuntamento con la tastiera con la pianista Beatrice Rana che porterà il suo sguardo proveniente dal cuore della cultura barocca meridionale, il Salento, sulle musiche romantiche di Chopin sino alle pagine di Albéniz e RaveI. Venerdì 9 ottobre, appuntamento alla Chiesa del Purgatorio con Gabriele Cassone, il maggior virtuoso italiano di tromba naturale che, con Matteo e Antonio Frigé, proporrà un programma di musiche barocche per due trombe e organo di Händel, Storace, Biber, Frescobaldi, Falconieri, Stanley e Vivaldi. Chiuderà la XXI edizione del Festival Duni, giovedì 12 novembre all’Auditorium Gervasio, uno degli artisti fra i più conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo: Jordi Savall, virtuoso di viola da gamba e direttore catalano,autentico mito del nostro tempo, nonché ambasciatore musicale Unesco, per la prima volta a Matera con un recital che unisce “Oriente e Occidente”.
Anche nel 2020 continua il progetto avviato nel 2018 che prevede l’esecuzione dell’integrale delle quattro Passioni – pubblicate nel 1634 e finora sconosciute – di Giovanni Maria Trabaci, nato nella odierna Irsina (Matera) e divenuto il più importante musicista della Napoli spagnola del primo Seicento. Sabato 7 novembre, nel Santuario di San Francesco da Paola sarà quindi eseguita la Passione secondo Luca (Napoli 1634), con la Cappella Corradiana diretta da Antonio Magarelli e la concertazione strumentale di Franco Pavan. Il progetto “Trabaci-passioni” è realizzato in collaborazione con il Centro Studi Giovanni Maria Trabaci diretto da Giuseppe Barile.
Prosegue l’ormai tradizionale collaborazione fra il Festival Duni, MaterElettrica e il compositore Fabrizio Festa, che insieme creano un connubio tra musica antica e musica d’oggi, caratteristica innovative della manifestazione materana: primo appuntamento con la musica contemporanea sarà questa sera, mercoledì 30 settembre, presso la Corte dell’ex Ospedale San Rocco, con il violinista Francesco D’Orazio che eseguirà, per la prima volta in Basilicata, il brano La lontananza nostalgica utopica futura di Luigi Nono abbinato alla Quinta stagione composta appositamente per lui e per il Festival Duni 2019 da Festa.
«La collaborazione con MaterElettrica – spiega Fabrizio Festa – prosegue lungo il filo tracciato ormai tre anni fa. Da un lato troviamo l’approfondimento della ricerca delle comuni radici che nutrono la musica antica e contemporanea. A tale proposito, basti qui ricordare che Luigi Nono definisce La lontananza nostalgica utopica futura come un madrigale, la cui polifonia (l’antico, per così dire) è realizzata attraverso gli otto altoparlanti (il moderno), e la cui ispirazione viene da un’iscrizione letta in un antico chiostro spagnolo, evocazione diretta di quelle pietre che cantano, che sono a fondamento della musica occidentale. Dall’altro ecco rinnovarsi l’impegno nella progettazione e nell’elaborazione multimediale (il visual concept del Pulcinella), elemento che trova poi un’ulteriore collocazione nella costante divulgativa, rappresentata anche quest’anno dalla produzione di “Una modernissima storia antica”, percorso attraverso e dentro l’arte dei suoni giunto alla sua terza puntata».
La musica del Novecento sarà di nuovo protagonista domenica 4 ottobre all’Auditorium Gervasio con lo spettacolo Pulcinella e i suoi modelli, durante il quale sarà eseguita l’opera-balletto del 1920 del compositore russo Igor Stravinskij, preceduta dalle composizioni settecentesche incentrate sulla maschera napoletana e musicate da Giovanbattista Pergolesi, Domenico Gallo e Unico Wilhelm van Wassenaer, per l’occasione eseguite su strumenti antichi. Protagonisti il Duni Ensemble composto da Claudia Di Lorenzo (clavicembalo), Loriana Castellano (mezzosoprano), Francisco Brito (tenore) e Marcello Rosiello (baritono), l’Orchestra ICO della Magna Grecia diretta da Saverio Vizziello. La drammaturgia visiva e il concept coreografico sono firmati da Vania Cauzillo e Fabrizio Festa.
Confermata una delle novità dello scorso anno che ha riscontrato molto successo fra il pubblico del Festival: tornano gli appuntanti con il Café Duny, iniziativa collaterale coordinata dalla giornalista di «La Repubblica» Fiorella Sassanelli, con tre concerti in forma di dialogo ospitati presso la Chiesa del Cristo Flagellato. Tra gli ospiti di questa edizione mercoledì 27 ottobre il Duo Faenza di Marco Horvat e Francisco Nañalich che presenterà il CD Delire des lyres / Deliri di lire; sabato 31 ottobre Patrizia Bovi, voce di riferimento della musica medievale, illustrerà l’arte degli improvvisatori del Rinascimento italiano con l’aiuto del liutista Crawford Young; infine mercoledì 4 novembre Andrea Cohen e Mariantonietta Cancellaro presenteranno la recente pubblicazione dell’edizione dei Salmi di Benedetto Marcello.
Il Festival è organizzato dall’Associazione Ensemble Gabrieli e si realizza grazie al sostegno del Ministero dei beni e delle attività culturali, della Regione Basilicata e del Comune di Matera. Tutti gli appuntamenti avranno inizio alle ore 20.