È a Matera da pochi giorni ma è rimasto “stregato, rapito da città che non conoscevo. Il mio saluto è quello di una persona che viene da fuori ma che si sente già a casa”. Sono le parole del nuovo prefetto di Matera Rinaldo Argentieri.
Nato a Chieti 60 anni fa e negli ultimi sette dirigente della Prefettura di Trieste, Argentieri ha sottolineato che legalità e sicurezza sono “valori imprescindibili se vogliamo consolidare i traguardi di sviluppo faticosamente raggiunti e progettarne di nuovi e più ambiziosi se intendiamo assicurare la tenuta sociale di questo territorio accogliente e solidale. Per la realizzazione di questi obiettivi non mancherà mai il fattivo contributo della Prefettura, sempre teso a favorire la più ampia coesione tra le Istituzioni e tra gli attori sociali per unire, mai per dividere, per includere, mai per separare”.
“Ho parlato con il questore, con il comandante provinciale dei Carabinieri e il comandante provinciale della Guardia di Finanza: anche se il 2019 è ormai concluso, non si abbassa la guardia e non cala il livello di attenzione sul tema della sicurezza. Continueremo con la stessa identica attenzione, metto a disposizione me stesso con tutte le energie per essere accanto alle istituzioni. Ovunque ci sarà richiesto, noi ci saremo con una presenza forte e incisiva”.
La Prefettura di Matera, quindi, “continuerà il suo tradizionale impegno, volto a preservare, in comunione d’intenti con gli enti locali e le Istituzioni del territorio, i livelli elevati di legalità e sicurezza che improntano la vostra, la nostra comunità”.
Infine, il prefetto ha confidato di aver sentito nelle inflessioni materane qualcosa di familiare che lo ha fatto pensare alla sua terra, l’Abruzzo.
Argentieri ha preso il posto di Demetrio Martino, trasferitosi alla Prefettura di Taranto.
Rossella Montemurro