Ecco la festa della Bruna come non l’avete mai vista: le “anime” del 2 luglio, i volti delle persone che quel giorno sono in prima linea e di quelle che invece lavorano “dietro le quinte”. Sono loro che il fotografo materano Domenico Barile ha deciso di ritrarre su un set, lontani dalla frenesia della Bruna ma vicinissimi allo spirito che da sempre caratterizza la ricorrenza. Stringono tra le mani pezzi del carro, indossano i costumi da cavalieri, sono insomma se stessi: gli scatti di Barile sono suggestivi perché racchiudono interpretazioni legate in maniera indissolubile al 2 luglio, una festa purtroppo penalizzata dal Covid negli ultimi due anni ma che anche grazie alle iniziative di artisti – come Barile – ha continuato a essere presente nella vita dei materani.
Il progetto fotografico “Come al 2 di luglio. 18 ritratti al tempo del Covid” è esposto fino al 10 ottobre a Matera a Palazzo Lanfranchi.
Barile ha circoscritto la festa in un set fotografico e, se è vero che il rischio poteva essere una sensazione di “freddezza”, in realtà l’intensità degli scatti fa percepire tutt’altro – dall’amore del fotografo per la festa patronale all’amore di chi le gravita attorno ogni anno.
“La pratica fotografica mi ha insegnato che il set di scena da fotografare una volta costruito offre prospettive e punti di vista differenti. – ha affermato – Seguendo con libertà una sceneggiatura che dispone i figuranti secondo un copione ispirato ai vari momenti della festa, come in un tableau vivant, ho animato i volti, i gesti e gli oggetti nel tentativo di tradurre in immagini tangibili i solenni sentimenti profondi di religiosità vera e commossa dei protagonisti”.
18 ritratti realizzati in studio, in grande formato e stampati in fine-art e, a commento, il video “A mogghie a mogghie all’ann c’ven”, espressione tipica che diventa una promessa: meglio faremo il prossimo anno.
Rossella Montemurro