All’Istituto Comprensivo Minozzi Festa di Matera quella della didattica a distanza è una scommessa vinta. L’emergenza Coronavirus, che ha costretto a un repentino cambiamento di abitudini, ha avuto inevitabili ripercussioni anche nel mondo della scuola che ha dovuto in pochissimo tempo sperimentare nuove modalità di apprendimento.
La sospensione delle attività didattiche non ha però trovato impreparato il dirigente scolastico e le insegnanti del Comprensivo Minozzi Festa che, ormai da una settimana hanno avviato con successo lezioni online.
“Noi tutti del
Comprensivo Minozzi-Festa, da subito, con determinazione, abbiamo cercato la
soluzione per continuare il nostro lavoro, – ha spiegato in un post su Facebook
la dirigente Maria Rosaria Santeramo – che è diventato in pochi giorni una vera
e propria missione.
Chi mai avrebbe pensato che ci sarebbe stata una vera rivoluzione digitale!
Maestre dell’infanzia, della primaria, professori della secondaria di I grado,
bambini, ragazzi, genitori, tutti impegnati – e quando dico tutti è proprio
così, nessuno si è tirato indietro – a sperimentare, a imparare nuove
metodologie ad alcuni sconosciute. Certo, ci sono stati momenti in cui superare
il gap tecnologico appariva impossibile: siamo stati connessi H24, per studiare
e aiutarci a vicenda. I più esperti hanno supportato gli altri, alcune classi
hanno fatto da “cavia”. La preoccupazione principale era aiutare anche chi non
avesse i mezzi o avesse bisogni speciali, per non cadere nell’errore di diventare
una scuola dell’esclusione anziché dell’Inclusione.
Dopo una settimana di lavoro tutti siamo orgogliosi dei progressi compiuti”.
Dai piccoli dell’infanzia fino ai ragazzini delle Medie, tutti hanno potuto ritrovare le proprie insegnanti e ricreare, nei limiti del possibile, virtualmente, il contesto classe, cogliendo il senso del documento inoltrato dal Miur nei giorni scorsi: “La didattica a distanza, in queste difficili settimane, ha avuto e ha due significati”. Da un lato, sta servendo a “mantenere viva la comunità di classe, di scuola e il senso di appartenenza”, combattendo “il rischio di isolamento e di demotivazione”. Dall’altro lato, è essenziale per “non interrompere il percorso di apprendimento”.
Rossella Montemurro