Primo posto per la fotografa lucana Cristina Garzone al concorso fotografico nazionale “Sacro e profano” promosso dall’associazione culturale “Corigliano per la fotografia”. La giuria composta da Roberto Mutti, Graziano Perotti, Gaetano Gianzi e Antonio Donadio ha scelto le opere della Garzone meritevoli del primo posto nella sezione “Tema libero” del concorso, nell’ambito della ventesima edizione del Festival Corigliano Calabro Fotografia. E’ stato il direttore artistico del Premio, Gaetano Gianzi, a premiare nei giorni scorsi la fotografa.
Per lei, artista di fama internazionale che nei suoi scatti ha raccontato i popoli, le tradizioni, le credenze cercando di cogliere le radici culturali e religiose dei luoghi visitati, si tratta solo dell’ultimo, in ordine di tempo, riconoscimento. È l’unica donna in Italia ad aver conseguito nel 2020 il più alto riconoscimento della FIAP MFIAP (Fèdération International de l’Art Photographique).
Cristina Garzone nasce a Matera e oggi risiede in provincia di Firenze. Da anni si dedica alla fotografia amatoriale con predilezione per il reportage. E’ socia de “Il Cupolone” BFI-CAFIAP di Firenze, dove ha rivestito la carica di vice presidente dal 2013 al 2016, e del “Sille Sanat Sarayi” di Konya in Turchia, oltre a vari circoli e gruppi fotografici nazionali e internazionali. Ha conseguito innumerevoli riconoscimenti in virtù della partecipazione a competizioni fotografiche italiane ed estere, e viene chiamata, in veste di giurata, alle più prestigiose competizioni internazionali. Nel febbraio 2020, ad Albenga, si tiene la presentazione del suo primo volume “Misticismo Copto” (Magister Edizioni), a cura del professor Paolo Tavaroli, studioso delle religioni del mondo e presidente del Circolo Fotografico di Albenga, mentre nel giugno 2021, a Matera, viene presentato il secondo volume “Maria De Bruna. Riti, storia e immagini” (Magister Edizioni).
Rimarrà aperta a Matera, fino al 10 luglio, nella sede del circolo Radici in piazza Vittorio Veneto la mostra, curata da Francesco Giase, dal titolo “Maria de Bruna. Riti, Storia e Immagini”. La mostra – trenta foto-opere d’arte, scattate dal 2015 al 2020 – prende spunto dall’omonimo volume, pubblicato da Edizioni Magister, che alle foto della Garzone accompagna i testi di Nicola D’Imperio, appassionato di storia e noto gastroenterologo.
Rossella Montemurro