“Era indispensabile lasciare memoria di una mostra suggestiva e significativa perché i protagonisti sono stati i cittadini di Matera”. In queste parole di Franco Moliterni, responsabile del settore Cultura dell’Associazione Maria SS. della Bruna è racchiuso il senso del catalogo L’ostinata certezza della rinascita che raccoglie le immagini dell’allestimento realizzato dall’Associazione Maria SS. della Bruna da luglio a ottobre 2021 nel Museo Ridola.
La mostra fu ideata per permettere una full immersion nei ricordi, dopo lo stop della festa per il secondo anno consecutivo causato dalla pandemia: foto d’epoca e riproduzioni in scala di carri trionfali di edizioni passate della festa, statue di cartapesta e pezzi del carro, divise di generali e cavalieri della cavalcata, finimenti dei muli, immagini, filmati e persino una luminaria del 2 luglio.
La storia di una festa secolare ha potuto rivivere nei manufatti realizzati con tecniche e materiali differenti, in un mix di colori e tradizioni, dalle miniature del maestro Mitarotonda e uno dei suoi tipici piatti alle miniature in cartoncino della signora Balice fino a una terracotta dipinta del signor Parziale – solo per citare alcune delle opere – e tanto materiale prestato dai materani.
“Per la mostra – ha ricordato il presidente dell’Associazione Maria SS. della Bruna Bruno Caiella – Franco Lionetti ha saputo tradurre materialmente quella che era l’idea di Moliterni. La falegnameria di Luca Colacicco ha poi realizzato le strutture di questa esposizione che ha registrato migliaia di visitatori”.
Nel volume, realizzato dall’Associazione Maria SS. della Bruna con il contributo della Presidenza del Consiglio della Regione Basilicata e a Ego Italiano (main sponsor della mostra), è chiaro l’omaggio al carro che, mediante l’annuale sua costruzione, distruzione e ricostruzione, rende visibile l’anima arcaica e saggia del materano nella quale è radicata, appunto, un’ostinata certezza della rinascita.
“La Festa della Bruna – ha sottolineato Moliterni – è il tempo quotidiano trasfigurato e trasferito nel 2 luglio, ci sono elementi agricoli e pastorali tipici del passato. Il carro invece si presta a una lettura straordinaria incredibili: in esso abbiamo fugacità e permanenza”.
Durante la presentazione, sabato scorso al Museo Ridola, sono intervenuti anche il direttore del Museo Nazionale di Matera Annamaria Mauro, l’assessore comunale alla Cultura Tiziana D’Oppido, il signor Franco Lionetti e don Francesco Di Marzio, delegato arcivescovile nel Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Maria SS. della Bruna.
Rossella Montemurro