“Senza poesia non riuscirei a creare arte. Vedo le due espressioni come un tutt’uno. Diceva Mario Luzi, mio grande amico e grandissimo poeta, “la poesia aggiunge vita alla vita””.
Sempre riservato, umile come tutte le persone davvero grandi, l’artista materano Pietro Tarasco ha svelato qualcosa di sé sabato pomeriggio su Rai Uno a don Luigi Verdi durante la rubrica “Le ragioni della speranza” all’interno del programma religioso “A sua immagine”.
A don Luigi ha confidato che Matera, per lui, è tutto: “Le ho dedicato tante opere, è una città che sento nell’intimo. È una città segreta, si scopre sempre qualcosa di nuovo.
Da bambino mancino e dislessico, con difficoltà di apprendimento, è proprio dalla sofferenza che ha trovato la forza interiore e quel “fuoco sacro” per l’arte che caratterizza le sue opere e gli ha permesso di ottenere prestigiosi riconoscimenti internazionali.
Se dovesse abbinare una parola alla parola “pace”, come richiesto da don Luigi a conclusione di un percorso sulla via della pace, abbinerebbe “lentezza”: “La mia attività artistica si svolge nella pace, nella lentezza”, ha detto. E, se dovesse rappresentare l’amore lo farebbe con uno schizzo di due volti che diventano tutt’uno.
Don Luigi ha intervistato anche la guida turistica Marco Pelosi della Cooperativa Oltre l’arte. Nata nel 2008 insieme al Progetto Policoro, obiettivo della Cooperativa è recuperare il messaggio più autentico delle opere d’arte dell’arte cristiana ed essere inclusiva: infatti, ragazzi con diverse abilità partecipano alla gestione dei luoghi e all’accoglienza degli ospiti.
Rossella Montemurro