Poter ammirare i due abitini del Bambinello, uno del ‘600 e uno del ‘700, le corone e un abito per il manichino della Madonna della Bruna suscita un’emozione non indifferente. È stata probabilmente la parte più sentita della visita nella chiesa di San Giuseppe, in via Riscatto a Matera, che nel fine settimana nell’ambito delle Giornate FAI di Primavera ha ospitato “La Madonna della Bruna vestita da regina nella chiesa di San Giuseppe”. Una mostra, promossa dall’Associazione Maria SS. della Bruna presieduta dal dott. Bruno Caiella, che ha ripercorso tramite immagini, capi di abbigliamento della Madonna e del Bambinello e manufatti (in particolare tre angioletti del carro del 1933 di Raffaele Pentasuglia senior di proprietà della signora Antonella Ambrosecchia, direttrice della Fondazione Le Monacelle, che li ha gentilmente concessi insieme agli abiti esposti, ndr) l’atto della vestizione della Protettrice di Matera.
Numerose foto hanno rievocato le suggestioni di un rito da sempre condotto “a porte chiuse” da un piccolo gruppo di donne appartenenti all’Associazione Maria SS. della Bruna.
Come sostegno per le foto è stata ideata una struttura posizionata in modo da ricordare lo scheletro del carro: nel percorso a sinistra, in sequenza tutti i capi di abbigliamento della Madonna, a destra quelli del Bambinello. Entrambi i percorsi conducevano ad un corridoio interno con immagini coinvolgenti. Indicativa la scelta della chiesa di San Giuseppe che fin dal Settecento ospitava l’atto della vestizione, curato delle suore del Conservatorio omonimo. Da alcuni anni invece il rito si svolge nella vicina chiesetta di Santa Maria di Costantinopoli.
Ad accogliere i visitatori, sono stati gli apprendisti ciceroni del FAI (alcuni studenti del 3° Liceo Scientifico “Dante Alighieri”) preparati per l’occasione dal prof. Franco Moliterni dell’Associazione Maria SS. della Bruna.
Particolare non indifferente e carico di significati, la presenza nella chiesa della ruota degli esposti: “Si crea un cortocircuito” ha affermato il prof. Moliterni. “Nel luogo in cui veniva vestita la Madre per eccellenza abbiamo in opposizione la madre rinunciataria, la madre che rifiuta la maternità”.
Rossella Montemurro
Foto di Enza Doria