Ultimi giorni per visitare la mostra Padiglioni Invisibili /Invisible Hyperstructures organizzata a Matera dalla Fondazione SoutHeritage: c’è tempo fino al 29 luglio (dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20) per ammirare le opere di Riccardo Arena, Andrew Friend, John Bock e Rob Pruitt, nei suggestivi ambienti ipogei di Palazzo Viceconte, che intendono destabilizzare le relazioni dualistiche tra visibile e invisibile, fisico e trascendentale, naturale e culturale, riflettendo sulla privazione e la scala della nostra visione, sulla dimensione di limite e di soglia, sull’intangibilità del paesaggio e la tangibilità delle risorse sotterranee.
L’architettura scavata e ipogea, e il sistema di cisterne sotterranee risalenti al XV secolo che lo caratterizzano sono il soggetto visivo, spaziale e strutturale del progetto Padiglioni Invisibili, che indaga la responsabilità dell’estetica, dell’architettura e della ricerca artistica-pluridisciplinare nel processo di creazione e rigenerazione dei luoghi.
Il progetto, ideato e coordinato dalla direzione scientifica e artistica di Giusy Checola e Angelo Bianco, con la consulenza di Philippe Nys, filosofo, ricercatore dell’equipe Architecture Milieu Paysage dell’École Nationale Supérieure d’Architecture de Paris La Villette, invita i visitatori ad abitare temporaneamente un mondo inesplorato, attraversando al tempo stesso le questioni fondanti e infrastrutturali che hanno fatto di Matera una città-laboratorio interdisciplinare nei campi dell’architettura, dell’urbanistica, delle scienze sociali e dell’antropologia culturale, dall’esperienza di Adriano Olivetti ad oggi, che riemergono dall’interno della terra.
La mostra è inserita nel progetto “Padiglioni Invisibili” coprodotto dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019. (Foto Fondazione Matera-Basilicata 2019)