“Il Covid a noi non pesa a livello personale, siamo abituati da anni ad affrontare situazioni peggiori. È inevitabile, però, il senso di sconforto che deriva per aver avviato un’attività con grandissimi sacrifici e prendere atto dell’incertezza del periodo. Ma siamo delle persone tenaci”.
Quella di Ario e Graziano Nistri, due fratelli bernaldesi di 31 e 34 anni, è una storia di resilienza, di tenacia, di forza. Incredibile forza.
Oggi gestiscono un bar tabaccheria in piazza del Popolo a Bernalda e il futuro della loro attività è in bilico: certo, lo è per tante attività commerciali in questo momento, ma loro, a differenza di altri colleghi, sono completamente soli. Ventitrè anni fa persero i genitori in un incidente stradale, sono stati cresciuti da nonni, scomparsi una decina di anni fa. Hanno avuto il supporto di uno zio e una zia e, nel 2016, hanno deciso di rilevare prima la tabaccheria e poi il bar. Un investimento notevole che è costato ad Ario e Graziano enormi sacrifici e un mutuo.
“Già a febbraio l’emergenza Covid ci ha fatto patire tanto mettendoci addosso un sacco di problemi. Il bar è stato chiuso per non creare assembramenti, la preoccupazione ci assaliva perché non sapevamo se saremmo riusciti ad andare avanti. Una piccola ripresa c’è stata in estate quando il paese si riempie un po’ di più. Adesso abbiamo perso la tranquillità, siamo di nuovo in piena emergenza e stiamo subendo un ennesimo calo in termini economici. Abbiamo il mutuo, paghiamo l’affitto, gli stipendi dei ragazzi assunti e dobbiamo gestire tutto quello che riguarda l’attività”.
Soli, Ario e Graziano, senza qualcuno a sostenerli e a consigliarli: “Ce l’abbiamo fatta con i nostri piccoli errori e le nostre piccole vittorie. Certo, ci sarebbe servita una mano ma abbiamo grandi soddisfazioni perché siamo andati e stiamo andando avanti. Nonostante tutto”.
Rossella Montemurro